Sicurezza Psicologica: Le origini
Il fenomeno della Sicurezza Psicologica è “esploso” nel 2018 dopo la pubblicazione di “The Fearless Organization” (“Organizzazioni senza paura”, 2020) di Amy C. Edmondson.
Professoressa di Leadership e Management presso la Harvard Business School, nonché al primo posto per due edizioni consecutive (2023 e 2021) nella classifica dei più grandi esperti di management al mondo edita dall’associazione Thinkers 50 – un premio che il New York Times ha definito come “gli Oscar del management thinking” – con il suo libro, Edmondson ha voluto creare una “guida pratica alla creazione di una cultura organizzativa in cui le persone si sentano libere di proporre le proprie idee, favorendo l’innovazione e la condivisione delle competenze”.
“Ho definito la Sicurezza Psicologica come la convinzione che in un determinato ambiente lavorativo sia sicuro assumersi dei rischi relazionali”. (Amy C. Edmondson)
La studiosa si è resa conto che tali ambienti favoriscono l’apprendimento e le performance di alto livello. Ma come è arrivata a questa conclusione?
Edmondson ha lavorato per anni in contesti ospedalieri e ha studiato da vicino diversi team; col tempo si è resa conto che i team migliori commettevano più errori.
Ma come è possibile, vi chiederete, i migliori sbagliano di più?
Ebbene, durante i suoi studi, ha scoperto che non era tanto un tema di errori “commessi”, quanto di errori “dichiarati”: dal momento che la Sicurezza Psicologica garantisce un’atmosfera di apertura, in tali contesti lavorativi è più facile segnalare gli errori e discuterne. Pertanto, le squadre migliori non fanno più errori delle altre, la differenza sta nel fatto che, anziché nasconderli sotto il proverbiale tappeto, ne segnalano di più.
Così, Amy Edmondson è arrivata alla conclusione che i team psicologicamente sicuri sentono di potersi esprimere senza il rischio di essere umiliati e puniti, così come di poter condividere i propri errori, dubbi, incertezze e preoccupazioni senza che questi gli vengano rinfacciati. La ricercatrice ha inoltre notato che, in un clima del genere, non solo gli errori vengono subito segnalati e, di conseguenza, vengono corretti rapidamente, bensì vi è soprattutto una maggiore circolazione di idee innovative e potenzialmente rivoluzionarie.
Il frutto di queste ricerche ventennali è appunto The Fearless Organization (2018), un libro che è divenuto un fenomeno mondiale; da questo ne è nata un’organizzazione omonima e, nel 2019, in collaborazione con Bright Instruments, è stato lanciato il “Fearless Organization Scan” (FOS), uno strumento utile a misurare la Sicurezza Psicologica e avviare le conversazioni cruciali che i team devono avere per accedere ai benefici offerti dal miglioramento della Sicurezza Psicologica.
Due anni dopo la pubblicazione negli USA il libro è approdato in Italia grazie ai contributi di Tiziano Capelli e Marina Capizzi (co-founder di PRIMATE), con il nome di Organizzazioni Senza Paura e, assieme a Carlo Giardinetti, ne hanno anche curato la prefazione all’edizione nostrana.
Tuttavia, il legame che lega The Fearless Organization ai nostri co-founder non si limita alla pubblicazione dell’edizione italiana; infatti, siamo orgogliosi di affermare che PRIMATE è partner esclusivo del FOS per il mercato italiano.